Ci troviamo all'interno di un paesaggio glaciale. Un veliero si avvicina a un'imponente parete di ghiaccio: è l'ingresso di un tunnel gelato, misterioso e minaccioso.
Un personaggio, un ragazzo dell'equipaggio osserva con preoccupazione:
"Il tunnel di ghiaccio..."
Un altro, rivolgendosi al capitano, chiede con apprensione:
"Ma, Capitano, non c'è un'altra rotta?"
Il tunnel sembra pericoloso, quasi leggendario.
"Dicono che nessuno sia mai uscito da lì" dice un ragazzino con la giacca rossa e i capelli ramati.
Ma il capitano, calmo e determinato, osserva la mappa e risponde con una frase che rompe la tensione:
"Qualcuno sì."
Il capitano, ora in primo piano, sorride fiero. Indossa un berretto con il logo Findus e tiene stretta la mappa.
"Chi? Ce l'avete davanti!", dicono i ragazzi.
È lui l'unico che ha attraversato quel tunnel e ne è uscito vivo. Il veliero entra nel passaggio ghiacciato, circondato da pareti e stalattiti minacciose.
Il capitano avverte il suo equipaggio:
"Ora, ascoltatemi bene. La cosa più importante è non fare rumore…"
L'atmosfera si fa tesa e silenziosa, ogni rumore potrebbe essere fatale.
Nel tunnel, la nave avanza tra curve pericolose e pareti di ghiaccio illuminate da una luce blu fredda.
I ragazzi parlano tra loro con tono ansioso:
"Ho sentito che nel tunnel abita un calamaro gigante millenario" dice il ragazzino con i capelli ramati e la giacca rossa.
"Ma no, è infestato dalla ciurma fantasma di Jim Cannone!" aggiunge un suo amico con i capelli neri e la carnagione olivastra.
Il capitano, divertito dalle loro leggende, ride di gusto:
"Ah ah, questa è bella!"
Uno dei ragazzi però insiste:
"Capitano, coi pirati fantasma non c'è da scherzare!"
Ma il capitano li riporta alla realtà:
"Ragazzi, il vero pericolo qui è la corrente. Rende il percorso imprevedibile."
E con tono serio, conclude:
"Adesso avrò bisogno di voi."
Il Capitano dà ordini precisi ai ragazzi:
"Marco manovrerà la vela di poppa."
"Yana andrà a prua e segnalerà gli ostacoli."
"Jean starà qui in cabina e passerà gli ordini a tutti."
Marco ascolta l'ordine e dà un colpetto amichevole sulla spalla a Yana, indicando verso prua.
Yana sorride determinata e si prepara a dirigersi verso la parte anteriore della nave.
Jean risponde prontamente con un «Sì!» deciso, mentre riceve il compito di restare in cabina.
Yana è in prua, con un binocolo in mano, e osserva attentamente tra i ghiacci.
Marco è impegnato a manovrare una corda collegata alla vela, in posizione energica.
Jean è in cabina, con grandi cuffie sulle orecchie, e comunica via radio con un'espressione seria e concentrata.
La nave si trova ora ferma all'interno di una gigantesca caverna di ghiaccio, circondata da pareti gelide e stalattiti bluastre. L'acqua è immobile e verde smeraldo.
I ragazzi sono pensierosi. Uno di loro, guardando l'enorme grotta, esclama:
"E adesso? Questa caverna è immensa, come faremo ad uscire da qui?"
Marco, seduto a terra con le mani dietro la testa, risponde con stanchezza:
"Fammi riposare un attimo e poi comincio a pensarci."
Yana è accasciata sulla balaustra, Jean è seduto su una cassa, pensieroso.
Ma il capitano entra in scena con il suo solito tono energico:
"Animo ragazzi! Ho degli amici da presentarvi."
Yana alza lo sguardo, sorpresa:
"Oh!"
Due musi buffi e lucidi sbucano dall'acqua: sono delle foche curiose.
La caverna si anima improvvisamente. Una moltitudine di foche popola le rive ghiacciate, i lastroni e persino l'acqua intorno alla nave. Saltano, si muovono, giocano tra loro.
Yana, rapita dalla scena, esclama:
"Wow!"
Il capitano osserva con complicità:
"Conoscono il tunnel meglio di chiunque altro. Ci indicheranno loro la via d'uscita."
Decine di foche si dispongono come una guida vivente, pronte ad accompagnare la nave. Jean sorride e commenta:
"Mi sa che a Yana non dispiacerebbe rimanere qui."
La nave è in movimento, segue le foche attraverso uno stretto passaggio tra ghiacci fluttuanti. Alcuni esemplari nuotano al suo fianco, altri la precedono in immersione.
Il capitano, al timone, osserva la rotta con concentrazione:
"Ci siamo!"
Poi, la luce cambia: un bagliore rosa-arancio filtra dall'uscita. I ragazzi guardano incantati:
"Ah sole, quanto mi sei mancato!"
"È davvero un'alba stupenda."
Ma uno di loro si confonde:
"Ma non è il tramonto?"
Il capitano sorride con mistero:
"L'orologio segna mezzogiorno."
In sottofondo, si sente un pensiero corale:
"Grazie ancora signora foca!"
La nave emerge finalmente all'aperto.
I ragazzi sono in piedi a prua, finalmente rilassati. Marco esclama, entusiasta:
"Ottimo, ho proprio fame!"
Yana saluta una delle foche rimaste a riva, con un sorriso affettuoso.
Jean, con tono ironico, commenta:
"Spero che il prossimo viaggio sia in un posto più normale."
Poi chiede incuriosito:
"Dove si va, capitano?"
Il capitano, con lo sguardo rivolto al tramonto e un mezzo sorriso, risponde:
"Si fa rotta per i mari del sud."
FINE.
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